Siamo da Dry a Milano, una delle più famose pizzerie milanesi, anche se qui le persone vengono per godersi un ambiente completamente diverso da quello della solita pizzeria. Il mood è quello di un perfetto cocktail bar, dove i barman dietro al bellissimo bancone al centro della prima sala, mixano con arte le loro creazioni.
Ma qui si mangia anche un’ottima pizza, a detta dei più. Sono anni che la punto, ma non sono mai riuscita a trovare informazioni sull’impasto: presenza di opzioni integrali o semi-integrali. Sabato sera in giro per Milano, decidiamo di passare direttamente. Chiediamo all’hostess all’ingresso, al direttore di sala ma ci rispondono sempre in modo vago e così, dopo esserci accomodati in angolo buio della prima sala, opto per la focaccia che mi dicono avere impasto integrale. Ahimè, gli spinaci sono cotti nel burro. E adesso? Chiamiamo lo chef Lorenzo Sirabella. E finalmente grazie a lui scopro che l’impasto della pizza è un mix di farina tipo 0 e tipo 1 (quello che si trova nella maggior parte delle buone pizzerie) e quello della focaccia è un mix di tipo 1 e integrale. Decido lo stesso di provare la focaccia integrale e dopo una breve chiacchiera, lo chef mi lascia dicendo “faccio io!”.
Il piatto che vedete in copertina è stato creato appositamente per Vita da Sani e portato in sala dallo stesso Lorenzo, che ringrazio di cuore. Cubotti di focaccia integrale dall’impasto alto, soffice e ben alveolato, accompagnato da una selezione di tapenade di olive e una buonissima guacamole. Di fianco una focaccia aperta con crema di zucca e friarielli saltati, tantissimi friarielli per la precisione. Davvero una cenetta molto sfiziosa. La pizza sembra soddisfare anche Andrea, che fa rientrare Dry nella sua top five delle pizzerie milanesi. A questo punto mi toccherà tornare a provare la pizza, che gira e rigira avrei potuto mangiare tranquillamente, anche se mi sarei persa questa creazione personale.