Avrei voluto mostrarvi la cucina a vista prima del piatto, lì dove spaghetti di ogni grandezza e lunghezza vengono tirati a mano dai cuochi cinesi, ma non c’è stato il tempo. Il menù è essenziale, pochi e sfiziosi antipasti, principalmente vegani, tra cui alghe marine e di montagna, anacardi fritti, daikon, loto fresco, insalata di cetrioli.
Qui si viene per gustare il Lanzhou Lamian, una ricetta della #tradizione del centro della Cina con il brodo di manzo cotto per 4 ore, oppure come me potete scegliere la versione vegana, eliminando l’uovo strapazzato. Ma il bello viene quando dovete scegliere la tipologia di pasta, ce ne sono ben 14 in menù con relative immagini, dai classici tondi, tagliatelle, altre forme e gli speciali. Essendo la prima volta abbiamo optato per i classici tondi, io tiratura n. 5, grossi come una bacchetta e Andrea un n. 4, che vi consiglio.
La pasta viene lavorata e tirata a mano, e viene utilizzata una farina biologica di tipo zero della cooperativa agricola Girolomi. I mastri lavorano costantemente nella cucina a vista per creare il vostro spaghetto perfetto e lunghissimo, come quello che tengo sulla bacchetta. Il sapore è ottimo, essendo il mio brodo leggero, ho potuto gustarmi la pasta in tutta la sua semplicità. Le porzioni sono davvero abbondanti, ho finito a fatica il mio ramen che si presenta come nella terza foto, ricchissimo di #verdure: cavolo cinese, funghi, carote. Ambiente giovane con un arredamento tra oriente e occidente.