Come sopravvivere ad un lungo weekend fuori casa? Qui vi parlo della mia vacanza di 4 giorni a Copenaghen e di come vivere le città straniere senza rinunciare allo stile di vita sano.
Premetto che non è sempre facile e non vi nego che il pensiero di dover essere sempre super organizzata ad ogni evenienza ogni tanto mi agita. Prima di tutto è bene partire con un minimo di sopravvivenza, dico un minimo perché porto con me un solo bagaglio a mano e inoltre stiamo andando in una città molto ricca e non avremo difficoltà a trovare supermarket.
In genere mi informo con anticipo sulle città che mi accingo a visitare, ma anche se non avete tempo, non vi preoccupate, una buona guida vi basterà. Io mi affido solitamente alle più famose Lonely Planet Pocket e Routard, perché offrono spunti interessanti da punti di vista differenti, anche se sicuramente lo spirito Routard è quello che più si avvicina al mio. In un secondo momento, faccio ricerche su internet e la parola “vegan” o “fish” possono essere buone basi da cui iniziare per cercare tra i blog, in lingua inglese, di qualche cittadino locale.
La scelta dell’alloggio è una parte fondamentale della vostra vacanza. Avendo tappa fissa Copenaghen, decidiamo di affittare un appartamento su Airbnb, questo mi permette una maggiore autonomia per i pasti, la colazione in particolare. In albergo la scelta è spesso limitata e il rischio è di doversi adeguare per tutta la nostra permanenza.
A Copenaghen non c’è una cucina salutistica, le pietanze sono spesso piatti unici di carne, pesce o formaggi, cotti in molto burro. Tra i piatti tipici che potremmo concederci ci sarebbero sicuramente gli Smørrebrød, il pane tipico di segale o integrale, che per mia sfortuna però viene accuratamente imburrato e poi condito con creazioni di carne o pesce. Se volete provarlo l’indirizzo più famoso è quello di Schonnemann, per noi chiuso per ferie pasquali. Sono più fortunata sulla tipica colazione danese: il Porridge. Ci sono molti locali in città, tra cui alcune catene come Grød che offrono delle scodelle di Porridge o yogurt con possibilità di scegliere tra una lista di topping: frutta, frutta secca, creme di frutta secca, fave di cacao, cioccolato, mmm..che bontà! La versione SMALL che vedete in foto ha mirtilli, mela e nocciole oltre ad una spolverata di cannella. Chiedete il Cortado se volete un mini cappuccino, quasi sempre hanno l’alternativa vegetale. Anche Granola offre una colazione con yogurt (anche qui bisogna chiedere la versione veg) con la loro classica granola.
Il primo posto di cui vi voglio parlare e in cui abbiamo consumato il nostro primo pasto è stato il 42°Raw, rinomato e citato in tutte le guide e blog, qui le verdure fanno da padrone. Il locale offre una cucina crudista e completamente vegana in cui troverete dei piatti, non sempre stagionali, ma gustosi come spaghetti di verdure al curry, lasagne di zucchine con pomodoro e avocado, insalate di stagione, tutti accompagnati da un ottimo pane tostato. I dolci sono di sola frutta secca e disidratata, senza zuccheri aggiunti e quindi ce ne concediamo uno piccolino.
Per i successivi pranzi proviamo ad andare al mercato di Torvenhallerne dove la scelta di street food è davvero ampia, con ottime alternative di pesce, condito anche in modo semplice, insalate di cereali e verdure, vari legumi e radici. Qui proprio le radici come carote, rape, pastinaca e barbabietola fanno spesso da contorno ai loro piatti. Tra gli stand da annotare anche Palaeo, in città potete trovarlo di fianco al 42°Raw. Anche se non condividiamo i principi su cui si basa la dieta paleo, ci offre un’alternativa invitante di insalata, e tutto è rigorosamente senza glutine e lattosio, le stesse piadine sono delle sottili frittatine.
Nel Nørrebro scoviamo un’altro interessante localino, il California Kitchen, che ci offre la nuova formula delle bowl e poke: una base di riso (scegliete quello nero) o quinoa a cui si possono aggiungere diversi ingredienti, tra cui molte verdure e legumi. Ma anche quando meno te lo aspetti puoi cadere in fallo: scegliendo la bowl teryiaki, non ho considerato che la salsa è preparata con dello zucchero e quindi il risultato era di una dolcezza stucchevole, a cui si sono aggiunti kimchi, funghi cotti in salsa teryiaki, cipolle in agrodolce. Insomma create la vostra scodella e avrete un ottimo piatto ricco di salute.
Un paio di pasti e colazioni decido di prepararle a casa acquistando prodotti dal supermercato, sicuramente Irma quello più fornito e attento a diverse esigenze. In generale l’attenzione ai prodotti sani e soprattutto biologici, è davvero elevata, quasi tutti i posti offrono cibo biologico, anche i più piccoli.
Per l’ultima cena ci concediamo da Fishmarket un ristorante di pesce, uno dei più rinomati in città per rapporto qualità/prezzo. Purtroppo in città i prezzi sono davvero alti e nei ristoranti si spendono in media 40 euro, e se non mangi carne o formaggi la scelta è davvero ristretta. Qui invece lista di piatti di pesce, ma anche qui ci scontriamo con il burro e non c’è modo di farsi preparare delle cozze cotte senza. Fortunatamente la zuppa di pesce e molluschi viene preparata in un brodo di pomodoro, aglio e prezzemolo e il mix di cheviche crudo ha un condimento di olio e aceto, davvero tutto ottimo, anche se ci dobbiamo accontentare di un pane mediocre.
E se con il cibo me la sono cavata abbastanza bene, ancora meglio con l’attività fisica. I più modaioli lo chiamano trekking urbano, e si tratta semplicemente di percorrere chilometri a piedi per visitare la città senza l’uso dei mezzi pubblici. Un modo per tenersi attivi e praticare del turismo consapevole a zonzo per la città: non immaginate quanti angoli nascosti si scoprano. Vi consiglio di seguire sempre un itinerario, che sia il vostro o quello della guida per non andare a caso e ritrovarsi a girare in tondo. Oggi poi con l’uso degli smartphone è tutto più semplice. Mantenete un passo sostenuto se doveste fare lunghi spostamenti. Noi tra il secondo e il terzo giorno abbiamo fatto una media di 20km/g.
Vi lascio di seguito il link di questo blog, troverete anche indicazioni di locali di cucina vietnamita e mediterranea, dove le proposte presenti presentano sempre dei piatti vegetariani o vegani.